A PARTIRE DALLA RELAZIONE E DAL DIALOGO
Sono nato a Trieste il 17 settembre 1967 e dal 2003 ho un figlio bellissimo. Credo di avere avuto la fortuna di crescere in una famiglia e in un ambiente sempre aperti all’incontro e alle relazioni sociali e spero che anche per lui sia così.
I miei genitori hanno dedicato il loro tempo libero all’impegno per i i diritti dei lavoratori e degli ultimi e per le libertà civili. Lo hanno fatto “dal basso”, mettendo al centro la relazione diretta con le persone, dentro e fuori le organizzazioni politiche e sindacali della sinistra di cui hanno fatto parte.
Mio padre impiegato in porto e responsabile dell’organizzazione della sezione dei lavoratori del PCI, mia madre presidente del primo consultorio familiare a Trieste e impegnata nel movimento per i diritti delle donne. La dimensione dell’impegno che si respirava a casa era mescolata alla vita di ogni giorno. Il tavolo da pranzo era spesso apparecchiato per accogliere amici e compagni e condividere analisi e progetti. Ma anche cibo buono preparato a casa con passione, e un buon bicchiere di vino.
La politica l’ho incontrata così: condivisione, intreccio tra vita privata e impegno pubblico, attenzione continua ad una società con troppe disuguaglianze, che poteva e doveva migliorare.
LE MIE ESPERIENZE
Dopo il liceo scientifico, l’Oberdan, ho scelto l’iscrizione alla Facoltà di Geologia all’Università di Trieste. Gli scaut, la pallacanestro, la passione per la montagna, l’arrampicata e lo sci alpinismo hanno accompagnato il mio corso di studi. Ambienti anche umanamente ricchi, in cui ho costruito relazioni importanti e durature. Guardarsi intorno era sempre importante, per me.
In quegli anni ho partecipato al movimento studentesco della “Pantera”, impegnato nella promozione di un diritto allo studio per tutte e tutti. E’ stata la mia prima esperienza politica.
Sono poi passati anni e venute altre esperienze. Sono stato prima educatore e poi responsabile regionale del CNGEI, l’associazione dello scautismo laico.
Dopo lo scioglimento del PCI, ho sentito che era arrivato il momento per un impegno politico in prima persona e ho aderito a Rifondazione comunista. Di giorno facevo il geologo – come dipendente di uno studio privato prima, poi come imprenditore e libero professionista – e di sera e nel tempo libero attività politica nel partito di Fausto Bertinotti e di Nichi Vendola.
Anni dopo sono stato fra i promotori di SEL – Sinistra Ecologia e Libertà in FVG. Con SEL sono stato eletto consigliere regionale nel 2013 potendo dedicarmi per cinque anni a tempo pieno all’impegno politico per Trieste e per il Friuli Venezia Giulia.
IL MIO IMPEGNO PER TRIESTE E PER LA REGIONE
Oggi ho ripreso la mia attività professionale ma continuo a vivere la politica come un impegno che si fonda su alcuni valori imprescindibili: il rispetto e l’accoglienza dell’altro, i diritti di tutti con particolare riferimento a quelli dei più deboli, alla dignità del lavoro e all’ambiente (l’acqua, il suolo, il paesaggio, l’energia) come bene comune da tutelare.
Cose semplici, in fondo. Perché la politica deve ripartire dalle basi, se vuole ancora riguadagnare la fiducia dei cittadini e costruire un senso civico condiviso.
Ma la politica è anche altro. Gli ideali e i valori devono tradursi in azioni concrete per diventare socialmente rilevanti. E cambiare davvero le cose. Con questo spirito ho lavorato nel Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia fra il 2013 e il 2018 con la Giunta di centrosinistra guidata da Debora Serracchiani.
In quel periodo le cose importanti fatte per Trieste e per la regione sono state tante. Su poche si è tornati indietro, ma molto ancora resta da fare. Bisogna riprendere e proseguire un percorso di cambiamento della nostra città e della nostra regione, che sono bellissime ma in cui ci sono ancora tante diseguaglianze e poca attenzione per le persone e l’ambiente in cui viviamo.
Ecco perché continuo a impegnarmi per Trieste e per il Friuli Venezia Giulia con OPEN FVG, la nuova rete civica regionale che ho contribuito a fondare e che ho l’onore di presiedere.
esauriente e ben presentati il programma ed il tuo profilo. speriamo che i giovani possano prendere coscienza di tutto ciò che ci sta circondando, (miserie, guerre e conflitti) e che possano davvero contribuire con il voto, e non solo, a costruire una fetta di modo migliore di quanto non stiamo vivendo oggi; partire da ieri per continuare in una prospettiva che il domani possa essere migliore, nei rapporti interpersonali, nella crescita culturale e sociale; accettare il diverso, comprenderlo, mantenendo a propria identità: è difficile accettare ciò che non si conosce, l’estraneità intimorisce, fa paura, ma può anche far accrescere il sapere. Buon lavoro, caro Giulio!