Sono un geologo e conosco bene il valore del suolo.
È una cosa a cui spesso non si pensa: il suolo è un patrimonio che si è formato nel corso di millenni e che è di fondamentale importanza per il mantenimento degli equilibri ambientali.
La tutela deve però passare dalla conoscenza e dalla catalogazione.
La legge approvata nell’ottobre del 2016, di cui sono stato relatore, introduce nell’ordinamento regionale un catalogo di questi beni naturali, i geositi.
Che significa? e cosa cambia?
Fino ad allora i geositi non avevano istituto giuridico in questa regione. Ora individuiamo e tuteliamo tutti i 234 geositi riconosciuti fino a questo momento.
Non è tutto. Con questa legge decidiamo anche le forme per valorizzarli.
Qualora la realizzazione di un’opera di interesse generale venga proposta in prossimità di un geosito, verranno valutati costi e benefici di quell’intervento, anche e soprattutto in relazione alla presenza di quei geositi di cui fino ad oggi non si sarebbe tenuto conto.
Questa legge che aumenta concretamente il livello di tutela dell’ambiente.
Il nostro territorio si configura come la regione caratterizzata dal più elevato grado di biodiversità in Europa.
Questo gigantesco e prezioso compendio geologico non costituisce soltanto un naturale insieme di beni comuni da tutelare e da tramandare per l’insieme di conoscenze sulla storia della Terra e del nostro territorio che riesce a custodire e valorizzare.
Un Geosito, se pubblicizzato, promosso e contestualizzato in un territorio, se messo in relazione con le attività agricole che vi si svolgono, può diventare un formidabile attrattore per il turismo culturale e ambientale.
Un Geoparco e le attività che si svolgono al suo interno possono diventare una risorsa e un’occasione di sviluppo economico per l’intero territorio.
Il Carso triestino in primis, ma anche altri territori montani della regione, sono contesti ideali in cui queste opportunità potranno venire valutate da tutti gli Enti locali presenti sul territorio.
Una legge che è un ottimo punto id partenza. Il lavoro va ampliato e continuato nei prossimi anni.